Tra Capricci E Diplomazia, Il Sipario Di Una Guerra Senza Sangue.

  • 15 giugno 2018
Tra Capricci E Diplomazia, Il Sipario Di Una Guerra Senza Sangue.

TRADE-WAR. É l’elefante nella stanza. O, perlomeno, è l’elefante nelle stanze del World Trade Organization. Impossibile non sentirne la presenza.

 

Dopo la proroga concessa all’UE sui dazi americani sembrava ci fosse ancora una parvenza di speranza, ma apparentemente ci siamo illusi di poter fermare con le parole una nazione che cavalca l’onda del patriottismo oltre gli eccessi. Di seguito alle indagini svolte Dipartimento del commercio statunitense tra aprile 2017 e gennaio 2018 gli USA hanno deciso di applicare barriere al commercio internazionale al fine di "tutelare gli americani". Le indagini hanno concluso che le importazioni di acciaio e alluminio minacciavano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e hanno indicato la restrizione agli scambi come la via migliore per difendere l’economia statunitense. Potremmo analizzare la questione sotto diversi punti di vista, ma infine si tratta protezionismo. Come già asserito da Cecilia Malmstrom (commissario europeo per il commercio nella commissione Juncker) il vero nemico degli Stati Uniti d’America per le importazioni di alluminio e acciaio è la Cina.

Il paradosso è che Trump contesta ai propri partner commerciali di aver sfruttato un meccanismo ingiusto nel WTO, danneggiando la posizione commerciale degli U.S.A.. E a suo parere i provvedimenti che sta attuando sarebbero dovuti essere presi anni fa.

Trump sostiene di essere disposto ad azzerare dazi e barriere solo nel caso in cui i suoi partner facciano lo stesso (riferendosi alle misure adottate nell’UE in settori come quello della Politica Agricola Comune). Anche il G7 svoltosi di recente non ha dato segnali per un riallineamento delle politiche statunitensi ed ha addirittura aumentato le tensioni con le dichiarazioni dei capi di stato che si sono susseguite su Twitter.

Il problema è che molti stati riscontrano notevoli difficoltà ad esportare nell’UE non solo per via dei dazi economici ma anche per via di quelle barriere non tariffarie, per noi assolutamente giustificate e normali, tra cui gli alti standard qualitativi dei prodotti europei. Questi standard ad occhi esterni possono essere visti come ostacoli al commercio, ostacoli di natura non tariffaria e formalmente non proibiti dal WTO.

Perché avere alti standard qualitativi implica anche un significativo aumento dei costi da parte delle aziende produttrici, sebbene chiaramente questo non sia uno dei punti in discussione.

Una reazione a catena. Sì, perché le misure statunitensi avranno ripercussioni su esportazioni dell'UE di cui al momento possiamo parlare soltanto in stime e siamo ancora ben lungi dallo stilare dati (più o meno) certi. La Cina imporrà una tariffa aggiuntiva del 25% su beni Usa per un valore di circa 50 miliardi di dollari. Esattamente lo stesso impatto delle misure varate da Trump verso il made in Cina stando ad una nota del Ministero delle finanze cinese, (riporta l'agenzia Bloomberg). Le tariffe per circa 34 miliardi su beni Usa importati scatteranno il 6 luglio e includono prodotti agricoli, automobili e pesce. Per altri beni come medicine, materiale sanitario e prodotti energetici la data in cui verranno introdotte le tariffe sarà comunicata in seguito.

Questo proprio a causa della reazione a catena che come la stagione estiva si fa sentire tutto il suo calore, un poco alla volta, e che potrebbe portare spaventosi temporali inaspettati (ricordando che la Cina é attualmente impegnata in una "lotta su due fronti" con la denuncia dell’UE al WTO e i dazi Americani).

Ma bisogna reagire. Pur avendo fatto di tutto per evitarlo, l’UE si è preparata a reagire nella maniera più corretta, dimostrando di rimanere salda ai valori su cui è fondata anche nel prospettarsi di una battaglia commerciale. Come? Non come avrebbero fatto in molti. Inaspettatamente (o forse no) l’Unione ha presentato una denuncia formale al WTO nei confronti degli U.S.A.: lo ha deciso il collegio dei Commissari il 29 maggio, previa consultazione degli Stati membri il giorno stesso, considerando che, come anticipato, le misure USA sono mirate principalmente a proteggere l'industria nazionale statunitense dalla concorrenza delle importazioni. In aggiunta alla procedura di risoluzione delle controversie in sede dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che l'UE lancerà contro le misure USA è prevista anche un'azione coordinata con gli altri stati colpiti dai dazi.

Per riequilibrare la situazione l’Unione può applicare dazi addizionali su una serie di prodotti statunitensi stando alle regole dei trattati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio rispettando la quantità di danni che si è vista arrecare (i dazi devono essere proporzionati al danno ricevuto).  L'UE aveva notificato le potenziali misure di riequilibrio all'OMC sin dal 18 maggio, e in base alle norme dell'Organizzazione dispone di 30 giorni, a partire da tale data, per farle scattare. La Commissione, coordinandosi con gli Stati membri, prenderà ora una decisione formale per procedere al ribilanciamento. Per il momento l'Ue ha diritto a prendere azioni di controbilanciamento pari a un valore di 2,8 miliardi di euro, in attesa di poter raddoppiare fino a 6 miliardi (a tanto ammonterebbero i potenziali danni) una volta giunta la sentenza in merito.

Fonte immagine: euroinnovazione.eu

 

Oggi a Bruxelles si terrà il consiglio dei ministri dell'Agricoltura della Ue acui parteciperà anche l’On. Centinaio (Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte). Nel vertice non sono previste decisioni anche se sarà la prima occasione per i responsabili nazionali delle politiche agricole per confrontarsi sulla proposta di riforma della Pac. La proposta per la riforma della Pac prevede un taglio del 5% dei fondi a prezzi correnti, del 12% in termini reali (con l'inflazione). Un taglio dovuto alla necessità per la Commissione di trovare soldi per fronteggiare la Brexit e l'emergenza migranti. Si discuterà anche di eventuali riforme nel settore pesca per motivi analoghi alla riforma della Pac.

La tutela dei mercati UE dell'acciaio e dell'alluminio dai danni causati da importazioni supplementari risulta ora cruciale per i futuri sviluppi. Il 26 marzo è stata indetta un'indagine per valutare le varie possibilità ed imporre misure di salvaguardia sui prodotti di acciaio. Da questa data la Commissione ha nove mesi di tempo per decidere se siano effettivamente necessarie misure di salvaguardia, sebbene la decisione può essere presa anche molto prima qualora l'indagine confermi la necessità di agire rapidamente. La Commissione ha inoltre varato un sistema di sorveglianza delle importazioni di alluminio per essere pronta ad agire tempestivamente nel caso in cui sia necessario.

"L'economia mondiale è in pericolo". È quello che ha affermato il segretario generale del Wto, Roberto Azevedo. "Se si arriva a un'escalation nella lite commerciale si rischia una recessione mondiale. E già vediamo i segnali di un arretramento(...). Nel caso di una guerra commerciale questo processo si intensificherà senza dubbio e (...) non ci sarà alcuna isola che sia protetta da questo".

Affondate quindi anche le speranze per la conclusione del TTIP, trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che aveva l'intento dichiarato di modificare regolamentazioni e standard -le cosiddette "barriere non tariffarie"- e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti rendendo il commercio più fluido e penetrante tra le due sponde dell'oceano Atlantico.

Anche il Messico ha annunciato contromisure tramite barriere tariffarie equivalenti nei confronti degli Stati Uniti. Il ministero dell'Economia ha dichiarato che verranno imposte tasse dall'acciaio alla carne suina, passando per prodotti agricoli come l'uva o i mirtilli.

Tajani, intanto, commenta anche su Twitter: "Sono molto deluso dalla decisione del presidente Trump di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio. Noi siamo al fianco dei nostri lavoratori e della nostra industria europea e risponderemo con tutti gli strumenti disponibili per difendere i nostri interessi. Le tariffe commerciali unilaterali sono sempre un gioco a somma negativa".

Anche Cecilia Malmström, Commissaria per il Commercio, si era così espressa in merito: "Le misure statunitensi avranno un impatto negativo sulle relazioni transatlantiche e sui mercati mondiali. Aumenteranno inoltre i costi e ridurranno le possibilità di scelta dei consumatori statunitensi di acciaio e alluminio, comprese le industrie che importano tali merci. L'UE cercherà di avviare quanto prima consultazioni per la risoluzione delle controversie con gli Stati Uniti a Ginevra. La Commissione seguirà gli sviluppi del mercato e, se necessario, proporrà azioni di salvaguardia compatibili con l'OMC per preservare la stabilità del mercato dell'UE. La causa all'origine dei problemi in questi due settori è l'eccesso di capacità globale dovuto alla produzione non basata sul mercato. Questo problema può essere affrontato soltanto alla fonte e lavorando con i paesi chiave coinvolti. Questa azione unilaterale degli Stati Uniti non aiuterà."

Juncker: "Da decenni l'UE è una stretta alleata degli Stati Uniti in materia di sicurezza. Non possiamo restare a guardare mentre la nostra industria è colpita da misure sleali che mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro in Europa. Ho già avuto occasione di affermare che l'UE avrebbe reagito in forma adeguata ed è ciò che intendiamo fare. L'UE reagirà in modo fermo e proporzionato per difendere i nostri interessi. Nei prossimi giorni la Commissione proporrà nei confronti degli Stati Uniti contromisure compatibili con l'OMC per riequilibrare la situazione."

E mentre noi rimaniamo in attesa di sapere quanto costeranno i nostri jeans e le nostre harley possiamo solo sperare che la politica internazionale non venga ridotta a mero capriccio, ma che, come dovuto, si tenga conto di una societá sempre piú "liquida" e connessa a livello internazionale. Barriere così significative non hanno ragione di esistere in un sistema globale come il nostro.

 

Autore: Luigi D'Agostino