402 voti favorevoli, 163 contrari e 89 astenuti. Sono le cifre con cui negli scorsi giorni, al Parlamento Europeo, è stata approvata una risoluzione sullo stato delle relazioni politiche tra l’Unione Europea e la Russia, che d’ora in avanti – con ogni probabilità – non verrà più considerata “un partner strategico”. Le motivazioni, riassunte nel testo della risoluzione, risiederebbero nelle presunte violazioni del diritto internazionale da parte della Russia, ma anche nelle campagne di disinformazione che – secondo l’Ue – sarebbero ancora portate avanti dai servizi segreti russi. Secondo gli eurodeputati, il progetto legato al Nord Stream 2 potrebbe inoltre accrescere la dipendenza europea dalle forniture russe, con gravi conseguenze per il mercato interno.
“L’Europa, ancora una volta, ha confermato di essere straordinariamente miope, e di non aver compreso fino in fondo il valore di uno stretto legame politico, economico e commerciale con la Federazione Russa”, ha affermato negli scorsi giorni Stefano Maullu, Europarlamentare di Fratelli d’Italia e membro della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare Ue-Russia al Parlamento Europeo. “Non è ammissibile che la russofobia e il sentimento anti-russo continuino a dilagare ovunque, intaccando le Istituzioni Europee e gli ambienti diplomatici internazionali, senza alcun genere di contrasto. Ciò che sfugge a chi alimenta questa immotivata avversione – prosegue Maullu – è la grande quantità di opportunità racchiuse nella collaborazione tra la Russia e gli Stati membri, inclusa l’Italia. L’interscambio tra Italia e Russia ha raggiunto i 20 miliardi di euro, e nei primi otto mesi dello scorso anno si è registrato anche un aumento del 5%. Trovo davvero inaccettabile che l’Europa abbia minacciato di imporre altre sanzioni economiche, una misura che danneggia pesantemente anche l’Italia e le singole economie regionali. Tra il 2014 e il 2017, grazie alle sanzioni, l’export italiano ha perso ben 9 miliardi di euro. Soltanto nel comparto agroalimentare, le perdite si sono aggirate intorno al miliardo di euro, una vera e propria enormità. Le sanzioni sono costate care anche alla Lombardia, che dal 2014 ad oggi ha già perso più di 3 miliardi dalle proprie esportazioni verso la Federazione Russa. In un quadro geopolitico sempre più complesso, caratterizzato dalla crescita dell’espansionismo cinese e delle relative minacce, l’Europa sceglie dunque di concentrarsi sull’obiettivo sbagliato, sulla Russia, un partner strategico e di grande valore. Questa inutile avversione dell’Europa contro Mosca non è soltanto immotivata, ma rischia anche di danneggiare seriamente le singole economie nazionali. Anche l’Italia, grazie all’ottusità dell’Ue, continua a perdere sempre più miliardi, senza che nessuno muova un dito per impedirlo”.
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Autore: Redazione BeGlobal