Libia: ENI acquisisce quote della britannica BP per attività di esplorazione ed estrazione, mentre Mosca guarda con interesse alle risorse di Oil and Gas.
Il presidente della libica National Oil Corporation, Mustafa Sanalla l'amministratore delegato di BP, Bob Dudley, e l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato a Londra una lettera d'intenti che avvia il processo di assegnazione a Eni di una quota del 42,5% nell'Exploration and Production Sharing Agreement ("EPSA") di BP in Libia, con l'obiettivo di rilanciare le attività di esplorazione e sviluppo e di promuovere un ambiente favorevole agli investimenti nel paese.
Intanto, il colosso statale russo dell'energia, Rosneft, ha già firmato un accordo di cooperazione con l'ente petrolifero libico National Oil Corporation (Noc), che riguarda sia il campo dell'esplorazione, che quelli della produzione e dell'acquisto di greggio. Gli analisti hanno subito definito l'intesa come "il segnale delle intenzioni della Russia di riprendersi le posizioni perdute". Rosneft non è la sola compagnia russa, che sta negoziando per un ritorno in Libia: ci sono anche Gazpromneft e Tatneft, che ha già condotto esplorazioni geologiche con la Noc nelle aree di Ghadames e Sirte.
Autore: Stefano Matonte