Incalzato sul dibattito inerente alla richiesta da parte di Donald Trump di una condivisione più equa degli oneri NATO, l´attuale Segretario Generale Jens Stoltenberg ha dichiarato che condivide la richiesta di una distribuzione più omogenea delle spese totali per la difesa. In questo senso, ha ricordato che tutti i Paesi membri hanno interrotto i tagli alla spesa per la difesa e che la maggior parte degli Stati che presentano una spesa al di sotto della soglia del 2% hanno già presentato dei piani per raggiungere la suddetta percentuale nell´arco di 10 anni. Secondo Stoltenberg il linguaggio pungente del Presidente Trump è stato strumentale per far sì che la spesa per la difesa nel contesto NATO aumentasse. L´impegno degli Stati Uniti nell´alleanza transatlantica non è messo in discussione in quanto al di là delle dichiarazioni, nei fatti, sono aumentati del 40% i finanziamenti provenienti dalle casse americane e destinati all´European Deterrence Initiative.
Le divergenze in termini commerciali che stanno caratterizzando i più recenti sviluppi nei rapporti tra Europa e Stati Uniti rimangono nella sfera dei rapporti commerciali e non influenzano la decennale cooperazione nella campo della sicurezza e della difesa.
Per quanto riguarda l´approccio con la Federazione Russa, Stoltenberg ha dichiarato che non considera Mosca come una minaccia imminente. Nonostante le presunte manovre russe per incrementare la propria influenza in Europa, la NATO deve dialogare con Mosca nella prospettiva di un miglior rapporto che quindi viene ritenuto possibile all´interno delle stanze decisionali dell´alleanza nord atlantica.
Il Segretario Generale NATO ha evidenziato le prossime decisioni che dovranno essere prese al fine di dimostrare che l´organizzazione è ancora in grado di agire con efficacia. Ovvero, gli Stati membri dovranno convenire su una nuova struttura di comando in Canada ed in Europa, incrementare la preparazione e la prontezza delle forze armate, portare avanti le politiche incentrate sull´addestramento di forze locali in Iraq e Afghanistan e impegnarsi nell´incremento della spesa per la difesa.
Tuttavia, ciò che ha fatto più clamore nella giornata di oggi riguarda le accuse di Donald Trump alla Germania, la quale sarebbe dipendente da Mosca per via di ottenere tra il 60% e il 70% del gas dalla Federazione Russa. Non si è fatta attendere la risposta di Angela Merkel, la quale ha respinto le accuse ed ha affermato che Berlino compie le sue decisioni in totale autonomia.
Autore: Alessandro Venturi