La proiezione italiana nel commercio internazionale: la minaccia cinese e le nuove opportunità

  • 25 marzo 2019
La proiezione italiana nel commercio internazionale: la minaccia cinese e le nuove opportunità

Negli ultimi mesi l`Italia sta rivestendo un ruolo strategico  all`interno degli sforzi della Repubblica Popolare Cinese di sviluppare i rapporti concernenti infrastrutture e commercio in Europa, Medio Oriente, Asia, America Latina e Africa tramite la cosiddetta strategia della Nuova Via della Seta –– conosciuta anche come Belt and Road Initiative o One Belt One Road.

Questa nuova rilevanza risulta facilmente evincibile. La Cina ha dimostrato di essere attenta ad aumentare la propria influenza sui porti di Trieste e Genova, storicamente importanti per lo scambio di merci da e per l`Europa centrale.

Nel frattempo, Huawei gigantesca azienda tecnologica cinese si interessa all`appalto delle frequenze 5G italiane. Sulla indipendenza di Huawei dal governo cinese esistono parecchi dubbi, confermati anche dal ban del governo statunitense sui dispositivi Huawei. L`amministrazione USA teme che essi possano presentare una backdoor, ovvero che siano dispositivi “senzienti” capaci di inviare coattamente informazioni e dati alla casa base. Alla luce di queste preoccupazioni, affidare a Huawei le frequenze che useremo nel brevissimo periodo per connetterci in mobilità, significa dargli potenzialmente accesso anche ai dati e le informazioni che ci scambiamo quotidianamente.

Infine, in questi giorni successivi alla firma del Memorandum of Understanding tra governo italiano e governo cinese, che formalmente avvicina solo le relazioni diplomatiche dei due Stati, ma che in pratica apre maggiormente le porte dello stivale agli interessi cinesi e al commercio, le strade dei due Stati si sono ancora incrociate. Xi Jinping si trova in visita in Italia ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e allo stesso tempo inizia il nuovo periodo degli scambi commerciali tra Cina e Italia.

Il primo carico di arance rosse italiane è arrivato in Cina, come nota su Twitter il Ministro delle  politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio. Questo primo scambio contribuirà ad aumentare l`esile export italiano di prodotti agricoli, pesca e silvicoltura che ammonta solo a 38 milioni di euro, che non rappresentano manco l`1% dei 13 miliardi complessivi. L`Italia sembra essere più competitiva nel mercato cinese nei prodotti ad alto valore aggiunto, come macchinari e prodotti chimici, come nota Luciano Capone sul Foglio. Risulta poi ironico come il primo scambio di questa nuova florida relazione tra Cina e Italia riguardi arance italiane mandate in Cina, paese da cui originariamente sono state importate.

Alla luce di queste prospettive e motivi di attenzione per il mercato e gli imprenditori italiani, risulta importante approfondire il tema. In questo contesto si inserisce “La proiezione italiana nel commercio internazionale: la minaccia cinese e le nuove opportunità”, un evento organizzato dall`Eurodeputato di FdI e dell`ECR Stefano Maullu. L`evento si terrà Giovedì 4 Aprile dalle 18 a Palazzo delle Stelline, C.so Magenta 61 a Milano.

Dopo l`introduzione di Stefano Maullu, vari esperti di commercio internazionale, rappresentanti di categoria e rappresentati politici si confronteranno sul tema cercando di stabilire in quali ambiti l`Italia possa uscirne a testa alta da questo nuovo avvicinamento con la Cina e in quali ambiti invece occorre prestare maggiore attenzione. Inoltre, durante la discussione Antonio Selvatici presenterà il suo nuovo libro: “La Cina e la Nuova Via della Seta: Progetto per un`invasione globale”.

Niccolò Murgia

Autore: Redazione BeGlobal