In una recente intervista al quotidiano serbo Vecernje Novosti, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha accusato l’Occidente di “destabilizzare i Balcaniâ€, affermando che gli Stati Uniti e gli altri partner occidentali avrebbero già messo nel mirino l’intera regione, con lo scopo di dominarla.
Le parole di Putin sono sembrate subito abbastanza sorprendenti, specialmente se si considera la crescente retorica russofoba che incolpa regolarmente la Russia di intromettersi negli affari interni di altri Paesi, siano essi balcanici o ex sovietici. Questa volta, invece, Vladimir Putin ha rivolto questa stessa accusa all’Occidente, in particolare agli Stati Uniti d’America, innescando nuovi dibattiti incentrati sul delicatissimo equilibrio geopolitico della regione balcanica.
Tra i Paesi che compongono lo scacchiere balcanico, quello che può vantare i rapporti più stretti con la Russia è sicuramente la Serbia, che condivide con Mosca la religione ortodossa e la comune origine slava. Il caso della Serbia è reso ancora più particolare dalla volontà , espressa a più riprese da Belgrado, di aderire all’Unione Europea, un desiderio che accomuna gran parte dei Paesi della regione. Ma la Russia e la Serbia sono legati anche dal dossier relativo al Kosovo, l’ex provincia serba per la quale Belgrado (con il sostegno di Mosca) non vuole riconoscere l’indipendenza.
Dal canto suo, il Kosovo può contare sul supporto degli Stati Uniti, che hanno spesso accusato Mosca di intromettersi nei dossier balcanici con lo scopo di condizionare i singoli governi nazionali. Uno degli esempi più interessanti è quello legato al recente referendum macedone per il cambio del nome, la cui conclusione positiva (confermata negli scorsi giorni) darà il via libera all’ingresso della Macedonia nella NATO. A tal proposito, Putin ha accusato l’Occidente di aver esercitato pressioni sulla Macedonia e su Montenegro, nuovo membro della NATO, le cui iniziative di carattere militare, secondo il leader russo, creerebbero “nuove linee di divisione nel continente europeoâ€.
Autore: Riccardo Intini