L’acuirsi delle tensioni politiche tra Italia e Francia, nelle scorse settimane, ha dato il via a un altro round della partita geopolitica tra Parigi e Roma, un confronto dall'esito sempre più incerto che si gioca sul piano politico, commerciale ed economico. Oltre alle recenti incomprensioni in materia di immigrazione, Italia e Francia si sono spesso scontrate anche a causa del dossier Fincantieri, in particolare dopo la decisione di nazionalizzare il costruttore Stx/Chantier de l’Atlantique, nel 2017.
In tal modo, i francesi stracciarono un accordo già raggiunto, precludendo all'italiana Fincantieri la possibilità di ottenere la maggioranza all'interno del nuovo soggetto. Fincantieri a parte, la vera radice delle tensioni tra Italia e Francia è da ricercare negli avvenimenti del 2011, quando Francia e Regno Unito decisero di dare vita a un intervento militare in Libia. L’Italia, da questo punto di vista, ha sempre sostenuto che la decisione francese di intervenire in Libia fosse dettata da ragioni legate agli interessi specifici della Francia, tra i quali la presunta volontà di Parigi di scavalcare l’Italia nello scacchiere geopolitico nordafricano. Nel corso di quello stesso anno, dopo le acquisizioni francesi di Parmalat e Bulgari, nel nostro Paese iniziò ad aleggiare con sempre più insistenza lo spettro di una possibile conquista francese dell’Italia, alimentando ancora di più la tensione tra i due Paesi.
Dopo il 2011, le tensioni tra Italia e Francia hanno lasciato un segno ben visibile anche sulla cooperazione militare tra Parigi e Roma, fino a quel momento abbastanza solida e ben strutturata. Nel 2013, il governo Monti rifiutò di supportare le operazioni di Parigi in Mali, dove la Francia era intervenuta con un mandato ONU per proteggere la capitale Bamako dall'offensiva delle milizie settentrionali. Negli anni successivi, quando la Francia chiese il sostegno di alcuni partner europei per le proprie operazioni all'estero, così da poter impiegare più militari nel contrasto del terrorismo sul territorio nazionale, l’Italia oppose ancora una volta un netto rifiuto. Dal 2011 in avanti, insomma, le tensioni tra Italia e Francia sono andate via via accrescendosi, generando una rivalità politica che sembra destinata a perdurare ancora a lungo, specialmente nel breve e medio periodo.
Autore: Redazione BeGlobal