Domenica si vota in Turchia: Erdogan rischia di perdere la maggioranza in Parlamento

  • 22 giugno 2018
Domenica si vota in Turchia: Erdogan rischia di perdere la maggioranza in Parlamento

Tra poco meno di 48 ore, nella giornata di domenica 24 giugno, 56 milioni di turchi saranno chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento e per eleggere il Presidente della Repubblica. La tornata elettorale, anticipata di 17 mesi per volere del Presidente Recep Tayyp Erdogan, ruoterà attorno alla contrapposizione tra due blocchi principali: il primo è quello dell’Akp di Erdogan, una coalizione che comprende anche il Partito di Azione Nazionalista (Mhp), mentre il secondo è quello guidato dal principale rivale dell’attuale presidente, Muharrem Ince, rappresentante del partito repubblicano Chp.

Il rischio principale, per Erdogan e i suoi, è rappresentato dalla possibile perdita della maggioranza in Parlamento: per accedervi, infatti, è stata stabilita una soglia del 10%, una percentuale che potrebbe consentire alle forze d’opposizione – curdi compresi – di ripetere ciò che avvenne dopo le elezioni del 2015, quando i curdi riuscirono a impedire all’Akp di ottenere la maggioranza dei seggi.

Ancora una volta, pertanto, il ruolo dei curdi sarà assolutamente determinante: secondo alcuni sondaggi, metà dei curdi presenti in Turchia – circa 16 milioni – voterà per Selahattin Demirtas, candidato per il partito filo curdo (Hdp) e attualmente in carcere per motivi legati al terrorismo. L’altra metà degli elettori curdi, in maniera abbastanza sorprendente, sembrerebbe orientata verso un voto a favore di Erdogan, giudicato come una sorta di garante della stabilità regionale.

Nel corso della campagna elettorale, ancora una volta, il tema della guerra contro le organizzazioni curde del Pkk – ritenute terroristiche da Usa e Ue – è stato uno dei più dibattuti, soprattutto dall’Akp e da Erdogan, che ha promesso di porvi fine una volta per tutte (l’obiettivo dell’attuale presidente è abbastanza chiaro: restare in carica almeno fino al 2023, l’anno in cui si celebra il centenario della Repubblica). Per la carica di Presidente, oltre ad Erdogan, i candidati sono cinque (compresa una donna). Per essere eletto Presidente della Repubblica, uno dei candidati dovrà ottenere il 50% + 1 dei voti al primo turno. Se nessuno dovesse prevalere, il prossimo 8 luglio si andrà al ballottaggio.

Autore: Riccardo Intini