Martedì comincia la 72a edizione del Festival di Cannes. Abbiamo domandato al maestro di cerimonie del festival, l’attore Edouard Baer, di parlarci della sua idea d’Europa. Tre estratti di una visione distaccata e perciò illuminante.
- L’Europa del week-end. “Chi vive nel Sud-ovest della Francia va più facilmente a Barcellona che a Parigi. I provenzali vanno facilmente in Italia. Gli abitanti dell’Est in Germania o in Belgio. Non si tratta neanche più di una questione di vacanze, ma di week-end. Il paradosso è che le persone non si rendono conto di essere divenute pienamente europee e che sono molto legati alle sue opportunità”.
- Perdere la poesia del cambiamento. “È un po’ come l’euro: ci ha facilitato la vita, ma così facendo abbiamo perso la poesia del cambiamento”.
- Uscire dall’impasse degli esperti. “A partire dal momento in cui dei temi sono imposti nel dibattito pubblico, è necessario convocare gli esperti; ma se pensiamo che l’umore, i desideri, i progetti che abbiamo per la giornata, le persone che abbiamo incrociato al mattino o i luoghi per i quali siamo passati sono importanti, possiamo dare la parola a tutti, senza tuttavia fare della demagogia”. Leggi il resto dell’intervista