Il primo turno delle elezioni presidenziali in Lituania si è svolto
ieri. Nessuno dei nove candidati ha ottenuto la maggioranza assoluta.
Lo stile populista non sembra andare di moda a Vilnius.
I
due candidati che hanno ricevuto più voti, Gitanas Nausėda (31,12%),
ex consulente di una banca d’affari, e l’attuale primo ministro Saulius
Skvernelis, ex commissario di polizia (25,18%), si affronteranno in un
secondo turno che sarà organizzato lo stesso giorno delle elezioni
europee, il 26 maggio.
Ingrida Šimonytė, che sembrava in testa nei sondaggi, ha ricevuto solamente il 23,29% dei voti, arrivando terza.
La
presidenza in Lituania è una istituzione “ibrida”: eletto a suffragio
universale diretto, rappresentante della nazione e capo dello stato, il
presidente svolge delle funzioni principalmente ristrette alla politica
estera e alla difesa.
Le grandi questioni politiche del momento
sono soprattutto interne: forte emigrazione, intensificazione delle
disuguaglianze sociali, riforme non completate dell’istruzione e della
sanità pubblica.
Si dovrebbe assistere a un leggero spostamento
della politica dello stato baltico nei confronti della Russia su delle
posizioni meno belliciste. Leggi di più
Nota bene: La presidente
uscente, Dalia Grybauskaitė, era conosciuta come la “dama di ferro” a
causa delle sue posizioni molto critiche verso la Russia, che aveva
definito uno “stato terrorista”.
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