La (ormai molto controversa) vincitrice del premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, Primo ministro del Myanmar, ha incontrato Viktor Orban (che sembra voler rimanere nel Ppe) a Budapest il 6 giugno. Al centro dell’incontro: "il pericolo musulmano”.
Il portavoce del Primo Ministro ha sottolineato la comunità di interesse tra i due paesi nella lotta all'immigrazione clandestina per affrontare "una sfida di primissimo ordine per il Myanmar e per l'Ungheria, per il Sud-Est asiatico e per l'Europa nel suo insieme: come vivere con una popolazione musulmana in crescita?” La nostra analisi della tattica di Orban contro la migrazione è qui.
Orban ha aggiunto: Budapest sostiene la cooperazione commerciale tra l'UE e il Myanmar ma rifiuta "l'esportazione della democrazia e l'approccio di Bruxelles e di altri burocrati occidentali che cercano di mescolare questioni non correlate come la cooperazione economica e affari interni degli Stati". La visione del multipolarismo cinese è quindi aggiunta alla dottrina Orban.
Nota bene: Meno del 5% degli abitanti del Myanmar sono musulmani. In Ungheria la percentuale non è statisticamente rilevante. La nostra serie di analisi dedicate alla crisi proto-genocida dei Rohingya è qui.
FOTO: La storica stretta di mano vista da Miniszterelnoki Sajtoiroda (MTI)