L’effetto domino neo-nazionalista terminerà con le elezioni europee del maggio 2019? Al di là dell’ipotesi di un’improbabile internazionale nel-nazionalista, è soprattutto la questione dell’europeizzazione della politica che ci riguarda da vicino.
I neo-nazionalisti dovrebbero avere un ruolo importante nell’Europa che verrà, potendo con tra 105 e 140 parlamentari. La questione dei commissari europei resta inoltre aperta. Secondo le nostre fonti, Matteo Salvini sembra aver moderato le sue posizioni sul bilancio italiano, finalmente approvato questa settimana a Roma, al fine di poter ottenere una posizione importante all’interno della Commissione, necessaria tra le altre cose per prevenire i possibili problemi di opposizione interna.
Emmanuel Macron farà fatica a mantenere le sue posizioni durante la campagna europea. Secondo una fonte di alto livello di una grande fondazione tedesca, la crisi dei gilet gialli l’ha indebolito limitandone soprattutto la capacità di proiezione.
I grandi sconfitti saranno sicuramente i partiti del centro-sinistra europeo, i Verdi e i social-democratici. Il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha una teoria per spiegare perché.
Attenzione. Anche se la riconfigurazione politica in atto in Europa si tradurrà nella conquista di almeno 150 seggi al Parlamento dei partiti sovranisti di destra e di estrema destra, il sistema del Parlamento europeo non servirà la loro causa. Nel passato, i principali partiti europei hanno messo in pratica “un cordone sanitario” per impedire ai deputati di questi partiti di accedere ai posti chiave.