Domenica prossima 12 maggio i lituani eleggeranno il loro presidente, che succederà alla "signora d'acciaio", Dalia Grybauskaitė.
L'arretramento dei partiti tradizionali. I principali candidati vengono dal mondo della tecnocrazia e non appartengono a nessun partito politico: Gitanas Nausėda, ex consulente finanziario senza esperienza politica; Ingrida Šimonytė, ex ministro delle Finanze; e Saulius Skvernelis, attuale Primo ministro e con un passato da Commissario generale della polizia.
Le questioni principali riguardano soprattutto la politica interna: le differenze tra ricchi e poveri, tra le zone urbane e rurali continuano a crescere, la società è caratterizzata da una forte emigrazione, e la politica è tormentata da continue crisi di corruzione, compreso nella giustizia.
Da tenere d'occhio. La campagna per le presidenziali in Lituania sfugge alle grandi tendenze populiste che ossessionano l'Europa. Leggi di più
Nota bene: Rimane da vedere la posizione che il prossimo presidente adotterà nei confronti della Russia. Attualmente, il dialogo tra i paesi è quasi inesistente, con la presidente uscente che ha definito la Russia "stato terrorista".