Le elezioni parlamentari del 9 dicembre 2018 hanno segnato un importante cambiamento politico in Armenia, conferendo alla coalizione My Step del primo ministro Nikol Pachinian una maggioranza quasi completa in parlamento.
L’evento corona la “Rivoluzione di velluto” di questa primavera e potrebbe contribuire a cambiare il volto del Paese. Infatti, secondo l’esperta di Caucaso Gaidz Minassian, l’ascesa al potere di Pachinian non è solamente un cambio di governo, ma una vera e propria rivoluzione. Leggi l’intervista esclusiva (in francese)
Tra i principali obiettivi dell’azione di governo, Nikol Pachinian ha detto di voler eliminare la corruzione endemica, cercare un nuovo equilibrio geopolitico con il “grande fratello” russo e, soprattutto, portare avanti il processo di pace nel Nagorno Karabagh con il vicino Azerbaigian. Leggi il seguito
Lo scenario strategico del Caucaso è complesso e non permette l’emancipazione delle tre ex repubbliche sovietiche. Mosca desidera conservare la propria influenza su Georgia e Armenia, con quest’ultima in guerra con il suo vicino azero per il Nagorno-Karabagh dal 1988. Le relazioni azero-armene rimangono d’altronde un freno nelle relazioni tra l’Armenia e la Turchia, vicina a Baku. La vittoria di Pachinian, favorendo un riavvicinamento con l’Azerbaigian, potrebbe dare una scossa a questo scenario.