La sicurezza energetica europea nell'era dell'abbandono del carbone e del nucleare

  • 13 maggio 2019
La sicurezza energetica europea nell'era dell'abbandono del carbone e del nucleare

Mentre la Germania ha annunciato a marzo la sua ambizione di chiudere tutte le sue centrali a carbone da qui al 2038, e la Francia punta a una riduzione della parte del nucleare dal 75 al 50% del mix energetico nazionale entro il 2035, il presidente dell’operatore di Rte, la rete per il trasporto dell’elettricità francese, François Brottes lancia l’allarme sul rischio di queste decisioni.

- Oltre al miglioramento dell’efficienza energetica,
tali riduzioni devono essere compensate dall’installazione di capacità di produzione in più.
 
- Però,
il ruolo crescente delle energie rinnovabili, per loro natura intermittenti, rappresenta una sfida per le reti elettriche che subiscono delle fluttuazioni importanti nella produzione a seconda dell’intensità del vento o dell’insolazione, in nessun modo collegato alle fluttuazioni della domanda.

- I paesi europei
fanno sempre più spesso ricorso all’importazione di elettricità da altri stati membri al fine di compensare la riduzione delle loro proprie capacità (si veda il piano tedesco). Questo sistema incontra tuttavia i suoi limiti quando le capacità di produzione “di base” (come il nucleare in Francia) vengono simultaneamente ridotte in molti paesi interconnessi. Leggi di più

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Su di me

Giovanni Collot

Giovanni Collot is a journalist specialized in US politics and European Affairs. Since March 2013 he is living in Bruxelles where he has been the editor of The New European magazine. He is co-founder of iMerica.