Mentre la Germania ha annunciato a marzo la sua ambizione di chiudere
tutte le sue centrali a carbone da qui al 2038, e la Francia punta a una
riduzione della parte del nucleare dal 75 al 50% del mix energetico
nazionale entro il 2035, il presidente dell’operatore di Rte, la rete
per il trasporto dell’elettricità francese, François Brottes lancia
l’allarme sul rischio di queste decisioni.
- Oltre al miglioramento
dell’efficienza energetica, tali riduzioni devono essere compensate
dall’installazione di capacità di produzione in più.
- Però, il
ruolo crescente delle energie rinnovabili, per loro natura
intermittenti, rappresenta una sfida per le reti elettriche che
subiscono delle fluttuazioni importanti nella produzione a seconda
dell’intensità del vento o dell’insolazione, in nessun modo collegato
alle fluttuazioni della domanda.
- I paesi europei fanno sempre più
spesso ricorso all’importazione di elettricità da altri stati membri al
fine di compensare la riduzione delle loro proprie capacità (si veda il
piano tedesco). Questo sistema incontra tuttavia i suoi limiti quando
le capacità di produzione “di base” (come il nucleare in Francia)
vengono simultaneamente ridotte in molti paesi interconnessi. Leggi di più
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