L’Italia sta per farsi superare dalla Francia, ma questa volta è un
problema per i francesi, non una vittoria. Al momento Belpaese gode
della distinzione di possedere il quarto livello di indebitamento
pubblico del mondo — dopo, nell’ordine, Stati Uniti, Giappone e Cina.
Secondo i calcoli dell’agenzia Bloomberg però, durante il 2019 la
Francia passerà al quarto posto e pertanto l’Italia scivolerà giù di una
tacca, alla quinta posizione.
Per gli analisti dell’agenzia, a
fine 2018 il debito pubblico francese ammontava a €2,31 trilioni, solo
€1,4 miliardi sotto il debito italiano. Il deficit francese è stato di
€80 mld, mentre quello dell’Italia è stato minore, €37 mld. Mentre
entrambi i paesi finiranno il 2019 con la posizione debitoria ancora
peggiorata, la certezza del “superamento” francese arriva dai costi
delle concessioni — inefficaci — fatte in preda al panico da Macron ai
gilets jaunes.
Consegue, sempre secondo la Bloomberg, che a fine
2019 la Francia “batterà” l’Italia in debito pubblico per “almeno €50
miliardi”, diventando il paese più indebitato d’Europa.
Inoltre,
Parigi ha un problema in più rispetto all’Italia: il 56%
dell’indebitamento dello Stato francese è con l’estero, mentre
l’indebitamento italiano lo è solo per il 34%. Ciò significa che mentre
l’Italia è in buona parte indebitata con se stessa — con gli italiani —
la Francia deve ridare molto di più a stranieri, a gente che non può
tassare. È una constatazione che comunque non porterà gioia alle molte
aziende creditrici dello Stato italiano e tantomeno ai contribuenti, che
possono aspettarsi solo una mano fiscale sempre più pesante. Non sarà
neanche tanto una consolazione sapere che, secondo l’Ocse, il Governo
francese già ora raccoglie il 46% del PIL in tasse, un record mondiale.
La media Ocse è invece del 34%.
Esiste presumibilmente un livello
di tassazione aldilà del quale le popolazioni semplicemente non
accettano più di farsi spremere. È ciò che la rivolta dei gilè gialli
suggerisce. Se è così, la Francia sta finendo definitivamente in mano
agli strozzini. Parrebbe avere un’unica speranza, la BCE, che potrebbe
aiutare in tanti modi, perfino succhiando soldi dalle tasche degli altri
paesi dell’area euro per assistere il servizio al debito francese. La
Francia è o non è un paese “Too big to fail”?
Però, sono i
tedeschi a possedere le chiavi di quella banca — il che offre un’altra
possibile lettura per l’insolito trattato franco-tedesco di
“partenariato” militar-politico firmato recentemente ad Aquisgrana.
I malpensanti hanno subito pensato che lo scopo fosse quello di “dominare congiuntamente” l’Europa.
Forse
è così, ma allora la questione diventa: in che maniera? La vistosa
“non-presenza” dell’Unione Europea nel trattato è uno degli aspetti più
sorprendenti dell’intera faccenda.
Sappiamo che la Francia non ha
soldi. Cosa potrebbero mai volere i tedeschi dai francesi? Bene, la
Germania non ha da tempo un Establishment militare funzionante. Per ora è
protetta, letteralmente, dalla Polonia — con l’apporto sempre più
incerto degli Stati Uniti. La Francia ha buone forze armate, nonché
delle bombe atomiche, e un esercito che si tiene in forma con le
continue guerrette africane.
Sarebbe una strepitosa ironia storica se
la Francia, che già ha una propria Legione straniera, dovesse trovarsi
lei a fare da Légion étrangère alla Germania.