Il secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile si è tenuto ieri, domenica 28 ottobre. Il candidato del Partito social-liberale (Psl), Jair Bolsonaro, ha sconfitto Fernando Haddad, che aveva sostituito all’ultimo momento Lula alla guida del Partito laburista.

Una campagna elettorale polarizzata. L’ascesa al potere di Bolsonaro arriva alla fine di una campagna elettorale estremamente polarizzata che ha visto, all’inizio, il candidato Bolsonaro, soprannominato dai media "il Trump tropicale",  opposto all’ex presidente Lula, arrestato nel contesto dello scandalo Odebretch, che si è visto costretto al ritiro a vantaggio di Haddad. Lo scontro si è cristallizzato in una spirale di violenza, esplose nell’aggressione al candidato del Partito social-liberale durante un comizio. L’elezione avviene all’interno di una società brasiliana afflitta da una crisi che ha aumentato le disuguaglianze economico-sociali e da ripetuti scandali di corruzione. 

Trump a ritmo di samba. In un tale contesto sociale, il paesaggio politico ne è uscito fortemente modificato : i partiti politici tradizionali di destra sono affondati, come nel caso del Psdb. La vittoria di Bolsonaro si spiega dunque, in gran parte, con il sostegno delle élite, ma il voto delle classi popolari e medie, che si sono sentite abbandonate dalla sinistra brasiliana, è stato determinante per il candidato del Psl. Le dinamiche del voto ricordano quanto si è potuto vedere anche in Europa alle ultime elezioni : se i voti in favore dell’estrema destra provengono, in Brasile, principalmente dalle grandi città, il discorso strutturato attorno alla lotta contro la corruzione e i sistemi politici tradizionali hanno avuto un grande impatto sugli elettori. 

L’America latina vira a destra. Su scala regionale, la vittoria di Jair Bolsonaro conferma la "svolta a destra dell’America latina" cominciata da qualche anno, anche se sono evidenti delle chiare differenze tra i vari governi, sia a livello di retorica che nella pratica. Le nuove tendenze politiche mettono anche in questione le soluzioni fino a oggi proposte per risolvere le crisi in Venezuela e Nicaragua, soprattutto sul piano diplomatico.

Potete trovare il discorso di investitura integrale  di Bolsonaro tradotto in esclusiva (in francese) qui.