Il prossimo 31 marzo, gli ucraini saranno chiamati a eleggere il loro nuovo presidente.
Timido nelle riforme, il presidente uscente ha indebolito la sua posizione e raccoglie ormai solo il 6% nelle intenzioni di voto. Poroshenko si è mostrato da gennaio 2018 come sostenitore di un trittico dai toni marziali: esercito, lingua e fede. Dal riconoscimento del patriarcato di Kiev all’instaurazione - temporanea - dello stato di emergenza a novembre 2018, a seguito dell’incidente di Kerc’, Poroshenko tenta con risultati alterni di creare un soprassalto patriottico che gli garantirebbe un secondo mandato.
I suoi progetti potrebbero essere resi inoffensivi da Iulia Timoshenko. Data per vincitrice nei sondaggi, l’ex principessa del gas e ministro fa tuttavia fatica a riunire i suoi elettori. Leggi di più
Attenzione. È poco probabile che gli ultra-nazionalisti arrivino al potere. Tuttavia, potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel gioco elettorale, disturbando, a livello locale, il corretto svolgimento delle campagne elettorali, facendo ricorso alle milizie armate e attribuendosi in questo modo il compito di ‘broker elettorali’.